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Tecnologie e modularità: i trend che stanno trasformando gli impianti industriali

Automazione, modularità, digitalizzazione ed energie rinnovabili stanno ridisegnando l’impiantistica. L’impatto non si misura dall’effetto “wow”, ma da tre variabili molto concrete: affidabilità, sicurezza e tempi di installazione. Sono fattori che determinano costi e competitività e che dipendono dalla qualità documentata dei componenti e dalla competenza tecnica di chi li progetta, li testa e li integra. Non è “assemblaggio”, è una disciplina ingegneristica che guarda alla vita utile dell’impianto.

In collaborazione con Lifonti & Company – agenzia di comunicazione con esperienza quindicennale nell’analisi e nella comunicazione dei settori della manifattura, della tecnologia e delle energie rinnovabili.


Negli ultimi anni, automazione e Industria 4.0 hanno fatto un salto di maturità. L’integrazione tra sensori, piattaforme IoT e robotica collaborativa è ormai prassi, con obiettivi molto concreti: processi più ripetibili, maggiore velocità, sicurezza del personale e impianti monitorati in tempo reale. La manutenzione diventa predittiva e non più reattiva; i digital twin consentono di simulare carichi, vibrazioni e interazioni tra componenti prima ancora del cantiere, tagliando errori, rilavorazioni e fermi. Lo testimoniano i dati: secondo i dati di Fortune Business Insight, il mercato dell’automazione industriale era valutato 201,2 miliardi di dollari nel 2023 e supererà i 430 miliardi nel 2032.

Anche le rinnovabili hanno cambiato pelle: nonostante una sempre maggior penetrazione dell’agrivoltaico (soprattutto nel centro-sud della penisola), il fotovoltaico non a terra, in particolare su tetti industriali e civili, coperture piane zavorrate e persino facciate, continua a crescere. Il mercato italiano del fotovoltaico sui tetti è in forte crescita, con un valore atteso di 2,5 miliardi di euro entro il 2030 e un CAGR stimato dell’8,9% nel periodo 2025–2030 (dati Grandview Research).

Il mercato del fotovoltaico su tetti piani (elaborazione Grandview Research)

Ad oggi, il segmento di installazioni non a terra rappresenta circa il 69% della nuova potenza fotovoltaica installata nel 2023 in Italia (fonte GSE). All’interno di questa quota, che sfiora il 70%, spiccano le installazioni nel comparto domestico, mentre una parte sempre più rilevante è costituita da impianti su coperture piane in ambito industriale.

Evoluzione della potenza degli impianti fotovoltaici per collocazione (fonte GSE 2024)

In questi contesti, la progettazione del sistema di fissaggio conta quanto il modulo: stabilità al vento e alla neve, impermeabilità, angolo di posa corretto e durabilità nel tempo dipendono da staffe, profili, ganasce e isolamenti pensati per il contesto, non da soluzioni generiche.

La modularità completa il quadro: elementi componibili e integrabili che semplificano posa e manutenzione e rendono possibili gli upgrade senza stravolgere l’impianto; la prefabbricazione sposta in officina attività che in cantiere sarebbero più lente, costose e rischiose, migliorando la qualità e la prevedibilità del risultato. Secondo un sondaggio di Rockwell Automation, effettuato nel 2024, il 95% dei produttori sta usando o valutando tecnologie modulari di smart manufacturing, in crescita dell’84% nel 2023 (Rockwell 2024). La ragione è evidente anche in ottica supply chain: le decisioni congiunte tra modularità del prodotto e progettazione della catena del valore migliorano le performance aziendali.

Sul fronte dei materiali, leghe leggere come l’alluminio, acciai inox e rivestiti con trattamenti anticorrosione estendono la vita utile dei sistemi e mantengono le prestazioni in ambienti complessi o soggetti a forti escursioni termiche. La spinta ESG non si traduce in una “voce green” a catalogo, ma in un approccio di ciclo di vita: progettare affinché il sistema duri, si mantenga meglio e richieda meno sostituzioni.

Un trend trasversale riguarda qualità, certificazioni e conformità. La differenza tra un componente accettabile e uno idoneo sta nella documentazione che lo accompagna: prove elettriche, meccaniche e — dove serve — strutturali; schede tecniche complete; tracciabilità dei lotti; conformità a direttive, come REACH e RoHS (quando applicabili), e a progettazione secondo le norme tecniche, come le NTC 2018 (Norme tecniche per le costruzioni) , per i dimensionamenti strutturali nel fotovoltaico. Non è burocrazia: è la premessa perché il progetto superi collaudi e audit e perché la struttura non si sollevi, non si ribalti e non scivoli.

Tutto questo deve poter contare su una filiera resiliente e su un time-to-market credibile: stock affidabili, lead-time chiari, progettazione assistita e disponibilità a magazzino dei componenti a catalogo non sono dettagli logistici, ma parte della proposta tecnica.

In questo scenario, le imprese chiedono anzitutto efficienza operativa: installare più in fretta, con meno errori e un commissioning pulito. La modularità aiuta, ma da sola non basta: serve precisione in progettazione, componenti testati con dati e report a sostegno e una documentazione che parli la lingua di auditor e collaudatori. Alla stessa velocità viaggiano scalabilità e flessibilità: linee e siti cambiano e le riconfigurazioni devono essere possibili senza fermare il mondo. Qui, componenti compatibili e chiaramente identificabili, con marcature e istruzioni inequivocabili, fanno la differenza tra un cantiere scorrevole e uno che si arena.

Affidabilità e sicurezza restano non negoziabili, soprattutto in ambienti caratterizzati da vibrazioni, escursioni termiche e carichi dinamici. In parallelo, cresce l’esigenza di essere audit-ready: avere schede, dichiarazioni di conformità, report di prova e dimensionamenti secondo le norme tecniche riduce i tempi morti, evita le rielaborazioni e diventa il requisito per bandi e gare. Infine, il mercato pretende tempi certi: progettazione assistita, prototipazione (quando serve) e disponibilità a magazzino dei componenti chiave consentono di accorciare i tempi, senza sacrificare qualità e sicurezza.

Chi progetta cerca un partner di co-engineering, non un semplice fornitore: vuole discutere vincoli reali di cantiere, carichi, vibrazioni, percorsi cavo e modalità di manutenzione; pretende dimensionamenti chiari, non tabelle generiche, e chiede personalizzazioni mirate quando la soluzione standard non basta. Gli installatori domandano rapidità di montaggio e manutenzione semplice: sistemi comprensibili a colpo d’occhio che riducano il rischio di errore e semplifichino ispezioni e serraggi periodici, con una predisposizione minima all’integrazione 4.0 per sensori e cablaggi ordinati. I buyer, infine, puntano su trasparenza e tracciabilità: schede tecniche chiare, certificazioni disponibili, report verificabili e affiancamento sul campo, quando necessario.

In questo contesto TEKNOMEGA opera con tre anime complementari — Soluzioni per la distribuzione elettrica B.T., Soluzioni per il fissaggio industriale, Soluzioni per il fissaggio fotovoltaico — unificate da un tratto comune: competenza tecnica, intesa come progettazione consapevole, prove documentate e capacità di personalizzazione.

La “Divisione Quadristica” è il cuore elettrico dell’impianto. Qui, l’ordine del cablaggio, la qualità dei componenti e la loro coerenza con le norme determinano sicurezza, manutenibilità e continuità operativa. La proposta TEKNOMEGA è una gamma coerente che semplifica il lavoro di progettisti e installatori e alza l’affidabilità complessiva. Non conta solo il numero di referenze, ma la solidità dell’insieme: componenti conformi e testati, un magazzino che garantisce disponibilità dei prodotti a catalogo e la possibilità di sviluppare soluzioni speciali o custom con rapidità e flessibilità quando il progetto lo richiede.

Nel fotovoltaico, TEKNOMEGA parte da un presupposto semplice: ogni copertura è diversa. Esistono soluzioni specifiche per tetti a falda (tegole, fibrocemento, lamiera grecata/aggraffata e cupolini), coperture piane zavorrate e facciate, con dimensionamento strutturale impostato in riferimento alle NTC 2018 per assicurare stabilità. La scelta dei materiali — alluminio, acciaio inox, acciaio Magnelis® — segue logiche di durabilità e resistenza ai diversi ambienti; staffe a disegno, profili e ganasce compongono un sistema modulare, ma non generico. Dettagli come le guaine proteggono la copertura e aumentano l’impermeabilità e l’uso di accessori e viteria selezionati non sono un optional, ma incidono sulla performance nel tempo. Da qui derivano benefici concreti e verificabili: stabilità, prevenzione delle infiltrazioni, efficienza energetica grazie alla posa corretta e durabilità.

Nei sistemi di fissaggio per l’impiantistica industriale, TEKNOMEGA fa dell’ampiezza di gamma e del supporto tecnico le sue frecce vincenti, che si tramutano in un vantaggio pratico per l’utilizzatore: elevata possibilità di scelta e tempi più brevi.

Al di sopra di queste tre aree, alcuni elementi trasversali definiscono l’identità TEKNOMEGA.
Il primo è la competenza tecnica come disciplina: vedere il fissaggio e la quadristica non come “assemblaggio”, ma come progettazione funzionale orientata a efficienza, sicurezza e durabilità: ne deriva maggiore affidabilità operativa, che si traduce in un TCO (Total Cost of Ownership) più favorevole per chi gestisce l’interno impianto.
Il secondo è l’attenzione a documentazione e conformità: prove, schede e tracciabilità sono il linguaggio che consente a progettisti, HSE, direzioni lavori e auditor di capirsi e procedere senza attriti. Il terzo è la capacità di co-engineering e personalizzazione: un vincolo geometrico, una copertura particolare o un requisito manutentivo stringente possono imporre soluzioni a disegno: TEKNOMEGA collega calcolo, scelta dei materiali, dettaglio costruttivo e posa per rispondere con rapidità e aderenza alla realtà.
Infine, la prontezza operativa: prodotti a catalogo gestiti a magazzino, lead-time chiari e reattività sulle richieste speciali. Spesso la differenza tra “si può fare” e “si è fatto” sta tutta nella capacità di far arrivare in cantiere il componente giusto, al momento giusto.

Se i trend indicano la direzione, il valore si vede quando gli impianti diventano più affidabili, più sicuri e più facili da gestire. Per riuscirci servono due ingredienti: componenti certificati con prove e conformità verificabili e competenza tecnica, in progettazione e in campo. TEKNOMEGA si posiziona esattamente su questa intersezione, come partner capace di integrare quadristica, fissaggi per il fotovoltaico e fissaggi industriali in soluzioni modulari, testate e pronte alla conformità.